Il pavimento in resina bianco ha delle particolarità tecniche davvero uniche: il colore tanto da rendere evidenti le eventuali irregolarità se l’operato non è stato eseguite perfettamente, sia nell’ipotesi di finitura opaca e decisamente se si parla di rivestimento lucido
Strati del pavimento
1. Uno strato di verniciatura protettiva trasparente lucida o opaca di spessore pari a 200µm.
2. Uno strato di resina autolivellante epossidico bianco 1500µm.
3. Una rasatura di resina epossidica di spessore pari a 350µm.
4. Una rasatura in resina epossidica di spessore a 350µm.
5. La pavimentazione esistente pari a massetto di cemento o altro.
Proprio per questa regione si possono proporre degli ottimi accorgimenti tecnici ideali per la migliore realizzazione e gestione:
1. Lavorazione in modo autolivellante in resina epossidica:
può offrire come risultato la migliore planarità e regolarità come la superficie bianca del pavimento.
2. Finitura trasparente pari ad uno spessore di 200µm a scelta lucida o opaca, questa superficie resinosa di rivestimento si può facilmente ripristinare con dei costi molto bassi e tempo decisamente veloci per un uso intenso.
Possibili applicazioni del pavimento
Le qualità illuminotecniche dei pavimenti bianchi resinati sono decisamente più elevate rispetto a qualsiasi altro rivestimento.
Per questa particolare caratteristica questi pavimenti vengono scelti per i loro motivi tecnici, prestazionali o estetici in diversi ambiti:
Luoghi che presentano poca luminosità naturale: possono migliorare notevolmente il fattore di luce diurna.
Studi/set fotografici: per poter ridurre le ombre è possibile aumentare l’illuminazione ambientale e il chiarore anche dal basso.
Negozi sia di abbigliamento che di arredamento: una luce omogenea e diffusa può migliorare la percezione estetica dei prodotti e quindi aumenta , di conseguenza, le vendite.
Musei, Spazi espositivi, Gallerie.
Case, residenze: il pavimento bianco in resina e l’effetto total white è davvero un simbolo di design.